Se soffri da tempo di Sindrome del Colon Irritabile e non trovi una soluzione definitiva al tuo problema, leggi questo breve articolo che illustra come variabili di tipo psicologico, spesso trascurate, possano essere invece importanti.
Che cos’è la Sindrome del Colon Irritabile?
La sindrome del colon irritabile (Irritable Bowel Syndrome – IBS), meglio conosciuta, come «colite» o «colite spastica», è un disturbo molto diffuso, caratterizzato da dolore addominale e alterazioni della funzione intestinale, che compromette in modo significativo la qualità di vita di chi ne soffre.
La cura per questo disturbo consiste nel seguire un regime alimentare specifico, noto come Protocollo FODMAP: nella prima fase si eliminano i cibi ricchi di FODMAP, che in seguito vengono gradualmente reintrodotti con l’obiettivo di capire quali cibi e in che quantità siano accettati dall’intestino, senza innescare disturbi. Si tratta di un protocollo lungo e complesso, per il quale non ci si può affidare al “fai da te”, ma è necessario essere seguiti da un medico o dal Biologo Nutrizionista.
Come si cura la Sindrome del Colon Irritabile?
Sebbene l’approccio basato sull’alimentazione sia risolutivo per un gran numero di pazienti, ci sono casi di Sindrome del Colon Irritabile, in cui a distanza di anni dalla prima diagnosi la sintomatologia persiste con conseguente peggioramento della qualità di vita.
Diventa quindi importante allargare il focus e affrontare il problema anche dal punto di vista psicologico: sebbene possa essere difficile per un paziente accettarlo, spesso nella sindrome del colon irritabile le cause psicologiche sono preponderanti.
Aspetti psicologici implicati
L’intestino funziona come una specie di barometro emotivo: tutto quello che ci preoccupa ha un effetto sulla mucosa gastrica; lo stress o l’ansia agiscono sull’infiammazione, sulla motilità e sulla salute intestinali.
Le persone che soffrono di colon irritabile solitamente presentano alcune caratteristiche psicologiche e di personalità tipiche che illustrerò brevemente.
Sono perfezioniste, cioè si impongono standard di performance e di comportamento molto elevati che le rendono costantemente preoccupate di non essere all’altezza delle situazioni, con conseguente sensazione di stress e pressione.
Altrettanto spesso si riscontra in questi pazienti la difficoltà ad esprimere in modo diretto ed esplicito il proprio disagio psicologico, che si rende manifesto attraverso sintomi fisici quali l’IBS appunto.
La tendenza ad assumersi la responsabilità di eventi negativi, anche quando in realtà non spetterebbero a loro, è un altro aspetto tipico delle persone che presentano questo disturbo, con conseguente senso di colpa.
Infine si tratta spesso di persone che assecondano in modo marcato le esigenze altri, compiacendoli e mettendo al secondo posto se stessi, i proprio bisogni e priorità. La cura dell’altro è una forma di autosacrificio, finalizzata ad evitare i conflitti e possibili perdite affettive e relazionali.
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Alla luce di questi aspetti, oggi la ricerca sottolinea la necessità di affiancare un trattamento psicoterapeutico di tipo cognitivo comportamentale all’approccio medico o nutrizionale per ottenere la riduzione dell’intensità e della frequenza dei sintomi fisiologici e dei dolori addominali e il miglioramento della qualità della vita.
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Carolyn Dean and Christine Wheeler, “IBS for dummies” Rosemary Nicol, “The irratable bowel stress book” B. Toner, Z. Segal, S. Emmott, D. Myran, “Cognitive-Behavioral Treatment of Irritable Bowel Syndrome” Mahvi-Shiva M., Fathi-Ashtiani A., Rasoolzade-Tabatebaei SK:, Amini M., "Irritable bowel syndrome treatment: cognitive behavioral therapy versus medical treatment"