Perché sono così critico con il mio corpo e non riesco ad accettarlo? Vediamo assieme come si sviluppa un’immagine corporea negativa e quali fattori entrano in gioco.
Le persone non si svegliano improvvisamente un giorno pensando di non sopportare il proprio corpo. L’immagine corporea si forma gradualmente partendo dall’infanzia e possiamo dividere in due categorie i principali i fattori che influenzano il suo sviluppo:
– Esperienze passate: il loro ruolo è quello di dare forma al modo in cui ognuno di noi vede se stesso e sono suddivise in aspetti socio-culturali, esperienze interpersonali, caratteristiche fisiche e cambiamenti che avvengono con la crescita, caratteristiche di personalità).
– Influenze attuali: vale a dire le esperienze della nostra vita quotidiana che determinano come pensiamo, sentiamo e reagiamo al nostro aspetto.
Se da un lato conoscere da vicino l’importanza dei fattori “storici” ci permette di fare importanti considerazioni su come sia possibile agire a scopo preventivo sullo sviluppo di un atteggiamento negativo verso il nostro aspetto, riflettere sulle “influenze attuali” ci indirizza verso le strategie psicologiche e comportamentali utili per migliorare l’immagine corporea.
Per conoscere meglio l’impatto di un’immagine corporea negativa puoi leggere anche “Immagine corporea: quanto influenza la nostra vita?”
Lo sviluppo dell’immagine corporea
Lo sviluppo della nostra identità è guidato dall’esperienza di avere un corpo: il corpo è il limite tra ciò che noi siamo e ciò che non siamo. A partire dall’età di due anni la maggior parte dei bambini sviluppa l’auto-consapevolezza ed è in grado di riconoscere la propria immagine allo specchio. Crescendo il loro corpo rappresenta quello che “sono” ed in un secondo momento inizieranno a diventare consapevoli di come gli altri vedono il loro corpo/aspetto.
Cultura e società hanno un impatto sullo sviluppo dell’immagine corporea
La nostra società definisce degli standard di bellezza cui ci sentiamo obbligati ad aderire. Questi standard irrealistici, contraddittori e conseguentemente deleteri per le persone: lo vedremo meglio in un altro articolo.
Sin dalla scuola dell’infanzia i bambini iniziano a comprendere come sono valutate, nella nostra società, determinate caratteristiche fisiche.
I bambini imparano che la dolce e bella Cenerentola conquista l’affascinante principe, mentre le sorellastre brutte e cattive rimangono a bocca asciutta. Sanno che Barbie e Ken conducono una vita sfavillante nei loro bellissimi corpi. Che i supereroi hanno i muscoli e che lo “sfigato” ed il “cattivo” dei cartoni animati o dei film per l’infanzia (e non solo…) sono brutti e/o grassi.
La loro immagine corporea si sviluppa mentre assorbono il concetto di cosa è considerato bello all’interno della nostra società e di come, conseguentemente, loro dovrebbero essere. Contemporaneamente si forma in loro l’immagine di ciò che non è considerato attraente e, quindi, di come non dovrebbero essere.
E quando iniziano anche a giudicare il loro aspetto ed il loro corpo, valutando il loro essere o meno all’altezza di questi standard, la risposta cui giungono influenzerà la loro autostima.
Influenze della famiglia e dei pari: dal commento della nonna, a quello del fidanzato fino al body shaming
Spesso sottovalutiamo l’importanza di nomignoli poco lusinghieri affibbiati in famiglia a sottolineare qualche specifica caratteristica fisica. Vi ricordate il soprannome di Willowdean Dickson in “Voglio una vita a forma di me”? In Inglese era “Dumpling” (come il titolo originale del film), tradotto in italiano come “Polpetta”. Questi nomignoli rimangono impressi nella memoria e, quando sono seguiti da altre esperienze critiche, possono segnare una storia di insoddisfazione per il proprio aspetto.
Il body shaming
Perché sono così critico con il mio corpo e non riesco ad accettarlo? Nel rispondere a questa domanda teniamo presente che l’essere criticati, derisi o presi in giro durante l’infanzia o l’adolescenza può avere effetti negativi a lungo termine sull’immagine corporea: sono molti gli adulti con un’immagine corporea negativa che ricordano episodi di body shaming (Rieves and Cash, 1996; Cash, 1995). Le motivazioni degli scherzi e delle prese in giro sono diversi: essere troppo magri, troppo grassi o troppo alti, avere un naso grande o le orecchie “a sventola”, o portare certi abiti ecc
In particolare le persone prese di mira a causa del peso corporeo, subiscono anche altre forme di stigma: esclusione sociale, battute, sguardi indagatori e critici ed anche difficoltà nel trovare abiti adeguati. Quando questo tipo di esperienze stigmatizzanti avvengono nell’infanzia e nell’adolescenza, soprattutto nelle donne, si associano molto frequentemente ad insoddisfazione per il corpo, eccessivo investimento nella cura dell’aspetto fisico e disagio psicologico. (Annis, Cash e Hrabosky, 2004)
Fat talk: come parli del tuo corpo?
Quando i ragazzi crescono, l’aspetto diventa oggetto delle loro conversazioni, soprattutto per le femmine, che tra di loro utilizzano quello che viene chiamato fat talk: si tratta di un modo negativo, degradante e sminuente di parlare del corpo e della dieta (Nichter, 2000; Tucker et al, 2007). La “fat talk” è un accertato fattore di rischio per lo sviluppo di una relazione disturbata con il proprio corpo ed è molto pericolosa perché socialmente accettata e quindi attesa. È normale nella nostra società, soprattutto per le donne, parlare in modo critico e dispregiativo del proprio corpo e aspettarsi che chi ascolta risponda nello stesso modo.
Se volete approfondire questo argomenti vi consiglio l’articolo della Dottoressa Alessia Buzzi “Come la “fat-talk” peggiora il rapporto con il tuo corpo”
I commenti del partner
Anche i partner sentimentali possono avere un ruolo importante nell’evoluzione dell’immagine corporea, sia perché si tende a considerare l’immagine che il partner ha come un riflesso del proprio valore, sia perché nei contatti intimi il corpo è esposto alla vista e quindi il partner “vede la nuda verità”. Avere un partner critico rispetto al proprio aspetto fisico può incrinare la capacità di accettare il proprio corpo.
Caratteristiche fisiche e cambiamenti dovuti alla crescita
Il corpo durante la pubertà cambia drasticamente; in questa fase di età avere “l’aspetto giusto” è importante e, anche il momento preciso in cui i cambiamenti fisici avvengono è fondamentale per lo sviluppo della soddisfazione corporea. Le ragazze i cui fianchi o seno si sviluppano prima rispetto alle compagne di classe provano spesso vergogna e preoccupazione.
L’adolescenza è un periodo difficile per l’immagine corporea: la percezione di essere socialmente adeguati dipende da come si crede venga percepito dai pari il proprio aspetto e dal successo nelle prime relazioni sentimentali.
Caratteristiche di personalità
Ci sono molte persone che riescono a superare l’influenza negativa della nostra cultura, le derisioni dei pari, il fatto di essere grassi o avere l’acne o anche di portare sul corpo cicatrici evidenti e altri segni senza conseguente emotive e psicologiche negative. Che caratteristiche di personalità hanno questi individui?
Il ruolo dell’autostima
Una solida autostima, il credere in se stessi, il sentirsi adeguati e competenti, amabili e coinvolti nella propria vita e nei propri obiettivi sono caratteristiche che aiutando le persone a non cadere vittime degli stereotipi e degli attacchi verso il loro aspetto/corpo.
Va precisato, in accordo con quanto emerso nelle ricerce, che un’autostima poco sviluppata è da intendersi come un fattore di rischio e non una predestinazione.
Il pattern di attaccamento
Un altro fattore di tipo protettivo è rappresentato dalla predisposizione verso le persone e le relazioni (Cash, Theriault e Annis, 2004). Ci si riferisce a questo >”orientamento alla relazione” utilizzando il concetto di attaccamento. Le persone con un attaccamento sicuro si approcciano agli altri con entusiasmo, fiducia aspettandosi condivisione, piacere e divertimento. Questo pattern promuove un’immagine di sé positiva. Al contrario un pattern di attaccamento insicuro porta a provare apprensione verso le relazioni e la vicinanza con gli altri, ad aspettarsi rifiuto ed esperienze spiacevoli e rappresenta un catalizzatore per lo sviluppo di insicurezza verso la propria immagine corporea.
Il perfezionismo
Infine, il perfezionismo è un fattore che può influenzare negativamente la percezione che abbiamo di noi stessi: il self-presentational perfectionism è la tendenza a dover apparire nelle relazioni in modo esemplare senza nessun difetto. Essere “qualcosa di meno che perfetti” genera preoccupazione ed ansia e correla con un eccessivo investimento verso il proprio corpo. Rudiger e colleghi (2007) hanno dimostrato che questo tipo di perfezionismo porta a continui “sbalzi” dell’immagine corporea dal positivo al negativo.
In generale possiamo dire che le persone che risultano più resilienti alle sfide e minacce rispetto all’immagine corporea sono quelle che non danno eccessiva importanza a questo aspetto nel determinare il loro valore e la loro autostima. Per mettere a fuoco quanto il tuo corpo ed il tuo aspetto siano per te rilevanti nel determinare il tuo valore personale, puoi rispondere a queste domande, valutando se per te sono maggiormente vere o false (Cash, 2008).
Valuta quanto è importante per te l’aspetto
1. Quando vedo persone avvenenti penso che il mio aspetto non sia all’altezza
2. Quando qualcosa mi fa provare emozioni positive o negative riguardo al mio corpo, tendo a soffermarmici a lungo
3. Se mi sveglio sentendomi bene rispetto al mio corpo, quel giorno sarà più facile sentirmi felice
4. Quando incontro persone nuove mi chiedo cosa stiano pensando del mio aspetto
5. Sono molto le cose che mi fanno pensare al mio aspetto
6. Se un giorno percepisco il mio corpo in modo molto negativo, diventa difficile sentirmi bene anche per altre cose
7. Fantastico spesso su come sarebbe la mia vita se fossi più magro o bello
8. Controllando il mio aspetto penso di poter controllare tutto il resto
9. Il mio aspetto influenza quasi tutto quello che mi accade
10. Il mio aspetto ha una grande influenza su di me
Se hai risposto in modo affermativo a molte di queste domande, ti trovi in una zona di rischio. La ricerca (Cash, Melnyk e Hrabosky, 2004) mostra che più le persone danno importanza all’aspetto, più ne sono preoccupate e più esso diventa centrale nei loro pensieri, emozioni e comportamenti.
Togliere enfasi all’aspetto fisico (alla bellezza o magrezza) e vederlo in una prospettiva più neutra è fondamentale: il tuo corpo non è tutto, e tu sei certamente di più di quello che appari.
La foto dell’articolo è stata gentilmente messa a disposizione da @laperfezionedellimperfetto profilo Instagram gestito da Eleonora, che promuove l’accettazione di ogni corpo, indipendentemente da dimensioni e forme.