I pensieri intrusivi e la ruminazione
I pensieri intrusivi sono pensieri o anche immagini che irrompono nella mente della persona forzatamente, contro la sua volontà, che non vengono riconosciuti come “parte di sé” e creano una condizione di allarme o minaccia.
Perché i pensieri diventano intrusivi
“Ho chiuso la porta?”
“Potrei aver accidentalmente investito qualcuno con la mia auto!”
“Sono omosessuale?”
“Sto impazzendo?”
Rappresentano la caratteristica fondamentale del DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo) e la fonte del disagio che questo disturbo comporta.
Per gestire lo stato di allarme e di ansia o paura che segue, la persona attiva dei comportamenti protettivi (come per esempio rituali compulsivi, comportamenti di evitamento/fuga) oppure una ruminazione ossessiva.
La rimuginazione o ruminazione è un comportamento mentale. Rimuginare significa rimanere intrappolati mentalmente su un evento, un problema, un dubbio... Chi rimugina tende a “rimasticare mentalmente” più e più volte una questione per lui fortemente rilevante, analizzandola, guardandola, sviscerandola innumerevoli volte:
- senza trovare una soluzione al dilemma iniziale;
- senza riuscire a fermarsi;
- nonostante la stanchezza e lo stress che ciò provoca
Per le persone affette da DOC, la ruminazione rappresenta, in genere, un tentativo di passare da una sensazione di disagio o ansia ad una di calma. In alcuni casi la sensazione spiacevole da cui liberarsi attraverso la ruminazione è, invece, quella legata ad un eccesso di responsabilità (“Avrò investito qualcuno?”).
In realtà la ruminazione è disastrosamente controproducente poiché mantiene lo stato iniziale indesiderato. Cercare di sapere con assoluta certezza se quel pensiero è vero o volerlo in qualche modo eliminare perché doloroso o spaventoso, innesca un corto circuito!
Perché i pensieri diventano intrusivi
La nostra mente genera continuamente pensieri, si dice che ne sorgano anche 60000 in una giornata. Della maggior parte di essi non ci rendiamo nemmeno conto e li lasciamo andare… Essi nascono, e nel giro di pochi secondi spariscono nel nulla.
I pensieri si formano spontaneamente senza il nostro controllo: quindi è un po’ come se tutti i pensieri fossero intrusivi, perché di fatto compaiono nella nostra mente in modo autonomo (eccezion fatta per quelli che generiamo in modo volontario quando ci applichiamo nella risoluzione di un problema).
Ma se molti pensieri passano inosservati nella nostra mente, in quali circostanze, invece, iniziamo a notare la loro presenza?
Quando portano con sé un’emozione negativa; ed è questo il caso dei pensieri intrusivi.
Per quale motivo i pensieri in genere passano, mentre quelli intrusivi rimangono?
Potrà sembrare strano, ma siamo noi a fermarli! Perché invece di adottare un comportamento “naturale”, quello cioè di lasciarli andare, iniziamo a discuterne il contenuto, a cercare di spiegarli razionalmente, respingerli, eliminarli, combatterli…ed interferiamo così con il loro normale corso.
Tutta questa battaglia è legata al fatto che la persona attribuisce loro un significato di realtà; essi vengono reificati e percepiti come una rappresentazione vera e permanente di se stessi o della realtà. Ecco quindi la necessità di investire tempo ed energie nel tentativo di controllare che non si realizzino.
Ma in realtà, i pensieri sono soltanto pensieri.
Ne parleremo nel prossimo articolo dal titolo “Smettere di combattere: la Mindfulness per i pensieri intrusivi”.