In questo articolo vediamo assieme due semplici consigli per aiutare i nostri bambini ad ascoltare i segnali del proprio corpo e, di conseguenza, a sviluppare la capacità di autoregolarsi a tavola.
Sebbene spesso i genitori adottino uno stile controllante rispetto all’alimentazione dei propri figli, preoccupati che mangino troppo o troppo poco, le ricerche mostrano che quando si inizia in modo coerente a permettere ai bambini di decidere quanto mangiare, si rimane stupiti dalla loro capacità di autoregolarsi nelle quantità!
Due consigli per aiutare i bambini ad autoregolarsi
Servitevi da soli!
Per aiutare i bambini più grandi a focalizzarsi meglio sui segnali interni può essere utile che il modo in cui vengono serviti i pasti a tavola rifletta questo nuovo atteggiamento basato sulla fiducia! Potete porre sul tavolo l’insalatiera o il piatto da portata con il cibo (la pasta, per esempio) e permettere a tutti di servirsi da soli.
Questo dissuade i genitori dalla tentazione di imporre ai loro figli di finire tutto quello che hanno nel piatto e aiuta, d’altro canto i bambini, a capire di quanto cibo hanno veramente bisogno per saziarsi, sapendo anche che se dovessero desiderarne ancora potranno averne.
Uno studio ha riscontrato effetti molto positivi legati alla capacità di ascoltare i segnali di fame e sazietà. Si è visto che i bambini della scuola media che hanno un punteggio elevato nella capacità di mangiare in maniera intuitiva, hanno anche un BMI più basso, minore insoddisfazione per il loro corpo e minore desiderio di essere magri. Più in generale mostrano maggiori livelli di soddisfazione per la loro vita.
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L’importanza del linguaggio
Un’altra utile strategia è senz’altro quella di scegliere un linguaggio appropriato, che aiuti, cioè, i bambini a diventare consapevoli di quello che sta succedendo nel loro corpo. Ad esempio piuttosto che chiedere semplicemente se vogliono ancora qualcosa, possiamo fare un riferimento esplicito a come si sentono, cioè alle loro sensazioni di fame e sazietà. E smettere di dirgli di mangiare o utilizza lodi per incoraggiarli a mangiare di più.
Alcuni ricercatori utilizzano un termine per indicare tutto questo lavoro che gli educatori (genitori, insegnanti…) possono fare per migliorare la capacità dei bambini di sentire fame sazietà: intake coaching.
Per esempio questo potrebbe voler dire aiutare un bambino a fare un “check” della propria fame prima di iniziare a mangiare e poi in seguito, a metà del pasto, chiedendo se è pieno o c’è ancora un pochino di spazio per mangiare qualcosa. E, infine, ricordargli anche quando sarà la successiva occasione in cui la famiglia potrà nuovamente mangiare. Tutto questo può effettivamente aiutare a gestire la propria fame!
Intake coaching | |
Invece di… | Potresti dire… |
– hai finito? – ne vuoi ancora? – secondo me ne hai avuto abbastanza (in risposta a una nuova richiesta di cibo) – dai per favore mangiano ancora un poco | – sei pieno o hai ancora fame? – cosa dice il tuo pancino? È pieno o ha ancora posto per qualcosa? – sei sicuro di avere nutrito bene il tuo pancino? non mangeremo poi fino all’ora di cena |
Questi due semplici accorgimenti, insieme, aiutano i bambini a prestare attenzione ai pasti e li incoraggiano ad ascoltare le loro sensazioni interiori.
Ascoltare il proprio corpo
Permettere alle nostre sensazioni interne di fame di sazietà di guidare il nostro comportamento alimentare è qualcosa di semplice soltanto in teoria, ma può essere una delle cose più difficili con le quali un genitore si trova a confrontarsi.
Ci sono volte in cui tuo figlio mangerà nel modo in cui tu desideri e altre in cui non lo farà. Se tu controlli quanto mangia puoi aspettarti che, lasciandolo libero di decidere, inizialmente mangerà di più. Questo non significa che dare fiducia non funziona, ma piuttosto che il tuo bambino sta imparando come gestire la sua fame e sbagliare comportano un apprendimento! E da grande ti ingrazierà per questo.