Perché è fondamentale occuparci dell’immagine corporea nella terapia dei disturbi dell’alimentazione e dei disordini alimentari?
L’immagine corporea è un costrutto complesso e ne esistono diverse definizioni in letteratura, rimanda alla rappresentazione che ognuno di noi ha del proprio corpo, non soltanto a livello percettivo, ma anche cognitivo, affettivo e comportamentale. Se ti interessa saperne di più sul mio sito ci sono diversi articoli, nella sezione blog.
La ricerca ci dice che, il nucleo psicopatologico dei disturbi dell’alimentazione consiste proprio nell’eccessiva importanza che la persona dà al proprio peso, alla forma del proprio corpo ed al loro controllo nella valutazione e percezione di sé. Per dirla in altre parole, la persona attribuisce un’eccesiva importanza al proprio corpo (peso e forma) nella definizione del proprio valore personale.
Il sistema di valutazione della persona con DAN
L’immagine corporea negativa di una persona con DAN è qualcosa di diverso di più importante dell’insoddisfazione corporea, largamente diffusa nella popolazione generale e che non costituisce un problema clinico.
Infatti, mentre le persone, in generale, valutano se stesse in base alla percezione delle loro prestazioni in una ampia gamma di domini della loro vita (per es. relazioni, scuola, lavoro, sport, abilità intellettuali e genitoriali, ecc.), quelle con DAN si valutano in modo esclusivo o predominante in base al controllo che riescono ad esercitare sul peso, sulla forma del corpo o sull’alimentazione (spesso su tutte e tre le caratteristiche insieme).
L’eccessiva valutazione del peso, della forma del corpo e del controllo dell’alimentazione è di primaria importanza nel mantenimento dei DAN poiché la maggior parte delle altre caratteristiche cliniche di questi disturbi deriva direttamente o indirettamente da questo nucleo psicologico.
Per esempio, i comportamenti di controllo del peso estremi (dieta ferrea, esercizio fisico eccessivo, vomito autoindotto, uso improprio di lassativi o di diuretici) con conseguente raggiungimento di un basso peso, si possono verificare con facilità se una persona pensa che controllare ciò che mangia, il proprio peso e la forma del proprio corpo siano elementi cruciali per definire il proprio valore personale.
Immagine corporea e psicoterapia dei disturbo dell’alimentazione (DAN)
Nella Psicoterapia Cognitivo Comportamentale dei DAN, in cui sono specializzata, si crea assieme al paziente una formulazione grafica del proprio problema che serve per mettere in luce i fattori centrali di mantenimento dei comportamenti disfunzionalI e nella stragrande maggioranze di queste formulazioni, questa eccessiva valutazione ha un ruolo centrale.
L’eccessiva valutazione di peso e forma del corpo, ha quindi la funzione di guidare il disturbo e se non affrontata c’è un importante rischio di ricaduta in precedenti comportamenti disfunzionali.
Lavorare con il paziente sulla sua immagine corporea significa anche affrontare alcune conseguenze di questo sistema disfunzionale di valutazione che a loro volta hanno un ruolo di mantenimento verso il disturbo dell’alimentazione e sono quindi dannose, come i check del corpo, l’evitamento dell’esposizione del proprio corpo e la sensazione di sentirsi grassi.
Immagine corporea ed approcci inclusivi al peso
Il lavoro sull’immagine corporea, come quello sulla relazione con il cibo, è fondamentale che venga collocato all’interno di un approccio inclusivo al peso. Questo significa che la terapia sarà libera da qualsiasi pregiudizio di tipo grassofobico e si terrà conto non soltanto delle dinamiche di tipo intra individuale e relazionale che sono implicate nello sviluppo e nel mantenimento dell’immagine corporea, ma anche dei fattori sociali che hanno ruolo determinante relativamente a queste tematiche.
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