Il tuo corpo non è un oggetto: hai mai sentito parlare di “oggettificazione”?
Cambiare il corpo
Trattiamo spesso il corpo come un oggetto che può essere cambiato a nostro piacimento.
Lo facciamo quando ci alleniamo per rientrare nei jeans del liceo o quando cerchiamo l’angolazione migliore per scattare un selfie in cui sembriamo più magri…
Ci sono parti dei nostri corpi che crediamo di dover cambiare per meritare amore e accettazione, ci sono parti che odiamo e parti che ignoriamo o alle quali non pensiamo nemmeno.
L’oggettificazione del corpo può indurci a minimizzare altri aspetti della nostra vita, a fare confronti con altri corpi (reali, immaginati o tecnologicamente alterati).
A “controllare” il corpo misurando e monitorando alcune delle sue parti, a evitare di guardarci negli specchi o in altre superfici riflettenti, o semplicemente a sentirci “grassi”, nel senso dispregiativo del termine
Tutto questo rende soltanto il nostro mondo più piccolo.
Il corpo come strumento
Vedere il corpo non come un oggetto, ma come lo strumento che ci permette di vivere la nostra vita, impegnarci in una causa, abbracciare qualcuno che amiamo, ballare, fare un bagno al mare, stare di fronte ad un pubblico per parlare di un’idea che è importante per noi…rende il nostro mondo più grande.
Quando abitiamo i nostri corpi come strumenti che ci permettono di muoverci attraverso il mondo piuttosto che trattarli come oggetti da migliorare e perfezionare per piacere nostro e degli altri, qualcosa cambia
Con questa prospettiva abbiamo maggiori probabilità di apprezzare e trattare con rispetto tutte le diverse parti del nostro corpo
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