Se è la prima volta che ti rivolgi ad uno psicoterapeuta, potresti sentirti disorientata/o. Qui ti descrivo brevemente quali sono le cose che puoi aspettarti da me e dal mio lavoro (e quali no).
Cosa puoi aspettarti da me:
di trovare, nel mio studio, un ambiente confortevole e protetto,
di avere rispettata la tua privacy,
di ricevere dei “compiti” da svolgere a casa tra una seduta e l’altra,
di essere ascoltato senza giudizi e preconcetti,
di avere la possibilità di esprimere sentimenti ed emozioni sia positivi che negativi,
di essere aiutato a riconoscere le risorse e competenze che già possiedi e ad acquisirne di nuove
di essere accompagnato in cui percorso che ti permetterà di fare a meno di me appena possibile.
Non è, invece, realistico aspettarti:
che io prenda decisioni per te e ti dica cosa fare,
che ci siano cambiamenti in te e nella tua vita nel giro di pochissimo tempo,
di poter ricevere aiuto “per conto terzi” che non vogliono essere aiutati (genitori, figli, amici, partner…),
che io abbia la sfera di cristallo o la bacchetta magica, magari! Posso sbagliare, non sapere, prendere nuove strade insieme a te.
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Frequentare un corso di Mindful Eating ti permetterà di riconnetterti con i segnali del tuo corpo ed in particolare (re) imparerai a:
distinguere i segnali di fame, sazietà e pienezza e soddisfazione;
assaporare pienamente il cibo, utilizzando tutti i 5 sensi;
essere presente quando mangi, abbandonando il pilota automatico e l’abitudine a mangiare di fretta e facendo altre cose (multitasking);
prestare attenzione agli effetti che il cibo ha sul tuo corpo, per poter fare scelte che ti possano fare stare meglio;
individuare i cibi trigger, cioè quei cibi che possono facilmente innescare episodi di alimentazione inconsapevole, decostruire la relazione che hai instaurato con essi e poi ricostruirla;
sviluppare strategie per affrontare in modo diverso l’impulso a mangiare;
riconoscere le funzioni degli episodi di “emotional eating”;
sviluppare strategie diverse per gestire pensieri ed emozioni difficili;
rallentare, a tavola come anche nella vita;
migliorare il rapporto che hai con il tuo corpo.
Attraverso la pratica della Mindfulness ti sarà possibile riconoscere le tue abituali risposte al cibo senza giudicarle. Dirigendo l’attenzione, momento per momento, al fatto che stai mangiando, potrai disattivare il tuo “pilota automatico”, potendo così scegliere come prenderti cura dei tuoi bisogni.
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Via La Spezia 169 Parma
“Diventare mamma ti cambia la vita”
Chissà quante volte amiche e conoscenti ti hanno detto la frase “Diventare mamma ti cambia la vita!” e chissà quali idee ti eri fatta sui cambiamenti portati dalla maternità…
Ora che è arrivato il tuo momento, ti rendi conto che sono davvero tanti gli eventi che travolgono una mamma dopo il parto: una creatura da accudire a tempo pieno, un rapporto di coppia da “aggiornare”, un nuovo fisico da accettare, tanti ruoli da imparare ad integrare, insomma…una vita da riorganizzare quasi completamente!
Come reagiscono le donne a tutto questo?
Nella nostra cultura esiste un’immagine idealizzata della maternità che non corrisponde esattamente alla realtà: viene descritta come una sorta di periodo “di grazia” di cui sono esaltati soltanto gli aspetti positivi, come se il fatto di avere tra le braccia una nuova vita annullasse difficoltà e problemi.
La maternità stessa, intesa come periodo di astensione dal lavoro, è percepita dall’esterno come una vacanza, ma in realtà è piuttosto un periodo di super lavoro!
Spesso le neo-mamme sono stanche: dormono poco e non necessariamente riescono a recuperare le ore di sonno perdute. Si sentono inadeguate perché non sempre comprendono al volo i bisogni dei loro piccoli e magari non riescono a gestire casa e bambino come vorrebbero. Altre volte si sentono sole e non trovano le parole per comunicare al loro partner quello che sta succedendo dentro di loro e ciò di cui avrebbero bisogno. A pochi mesi dall’enorme cambiamento che la nascita di un bambino comporta, devono iniziare già a pensare a come gestire la famiglia e il lavoro. Altre volte, ancora, sono arrabbiate perché tutto è cambiato all’improvviso e non riescono a trovare un nuovo equilibrio.
La parola puerperio è ormai per noi una parola desueta, ma ha in sé un profondo significato: si riferisce ai 40 giorni successivi al parto, intesi come periodo di riposo per la donna. La delicatezza di questo periodo è nota a tutte le culture del mondo: ci si stringe attorno alla nuova mamma offrendo cure e attenzioni affinché riprenda forze ed energia e possa dedicarsi a conoscere il nuovo arrivato, serena e sollevata dai compiti quotidiani.
Tutte queste attenzioni verso la neo-mamma nella nostra società si sono perse e impera piuttosto l’idea che la “mamma in gamba” sia quella che se la cava da sola, che torna subito in forma e che è pronta, in brevissimo tempo, a riprendere tutti i suoi ruoli!
E le mamme che fanno fatica, che si sentono in difficoltà? Probabilmente guardandosi intorno si sentiranno “sbagliate” e penseranno che è soltanto un loro problema, rinunciando a confrontarsi, a chiedere aiuto.
A queste mamma è bene dire che la maternità per la donna è un passaggio di vita, un momento di profondo mutamento. La nascita di un bambino porta con sé cambiamenti oggettivi della vita quotidiana (aumento improvviso ed elevato di compiti e responsabilità, fatica e stress), ma anche cambiamenti di natura psicologica ed emotiva (relativi alla percezione di sé e dei propri ruoli) e relazionali.
Anche le mamme sono esseri umani e tutto l’amore che provano verso il loro piccolo, la gioia che ha portato nella loro vita, non possono certo annullare i dubbi, i timori, il senso di incapacità, di colpa, la fatica, l’insofferenza e, a volte, la collera.
Ma come affrontare in modo sereno i primi mesi di vita del bambino?
Non cercare di essere una supermamma, ma chiedi aiuto. Nella preparazione dei pasti, nella gestione della casa, nel fare il bucato accetta l’aiuto di mamme, nonne, zie o amiche volenterose: è un passo importante che ti permetterà di riposare qualche momento in più e dedicarti, più rilassata, al tuo piccolo! Quindi non cercare di fare tutto da sola.
Cerca di ritagliarti qualche piccolo momento di relax: una doccia senza timer, un bagno caldo, la lettura del giornale, una passeggiata da sola: piccoli momenti di pausa permettono di “staccare la spina” dalla routine quotidiana intensa e stancante, rigenerano e permettono di tornare agli impegni di mamma con maggiore serenità e pazienza.
Una mamma che riesce a riposare, è una mamma che affronta in modo più efficace e tranquillo tutte le piccole difficoltà quotidiane e i grandi cambiamenti che questo nuovo ruolo ha portato con sé.
Non solo mamma, ma anche compagna. È normale che nei primi mesi si instauri un rapporto stretto ed esclusivo tra la mamma e il piccolo: tutte le attenzioni sono centrate su di lui, i cambiamenti ormonali e quelli fisici inibiscono la libido, si è stanchi e stressati dai nuovi ritmi.
Questi aspetti possono portare a trascurare la coppia, ma è importante non dimenticare il proprio compagno. Basta poco per mantenere la comunicazione e il dialogo, un semplice “come stai?” è un modo per dire “Io sono ancora qui…anche per te”.
Non dimenticarti di te stessa. I cambiamenti di vita che la maternità porta con sé, spesso, comportano una considerevole riduzione degli spazi che la mamma può dedicare a se stessa. Manca il tempo per cose banali, come mettersi la crema dopo la doccia, andare in bagno, o mangiare con calma seduta al tavolo. Per prima cosa pensa che si tratta soltanto di una fase, di un periodo temporale limitato. Mano a mano che il tuo piccolo crescerà e diventerà più autonomo, potrai riprenderti spazi e tempi per te!
Ma non solo, puoi anche fare qualcosa. Spesso ci si fa prendere la mano e nel vortice delle responsabilità e delle cose da fare non ci si concedono piccoli momenti per sé, che invece sarebbero possibili. Con l’idea di togliere tempo ed energie al piccolo e alla famiglia, si rinuncia ad una passeggiata, ad una mezz’ora di esercizio fisico o ad un pranzo con un’amica.
Fermati un momento e pensa come puoi uscire dal vortice! Diventare mamma ti cambia la vita, ma ricordati che mettendoti da parte non sarai una madre migliore: dedicarsi al benessere di una creatura “altra da te” non vuol dire dimenticarti di te stessa, di quello che ti fa stare bene o ti rende felice. Prenditi cura di te e anche in questo modo imparerai a trovare un nuovo equilibrio che ti darà serenità e fiducia.
Se hai bisogno di confrontarti sul tema dei cambiamenti portati dalla maternità, contattami.