Dire “no” alle richieste di cibo dei bambini: come?

Dire no alle richieste di cibo dei bambini

Come abbiamo visto in un articolo precedente, strutturare i pasti principali e gli spuntini secondo uno schema prestabilito, evitando che i bambini mangino tra i pasti è incredibilmente importante. Per leggere l’articolo clicca qui, I bambini e i pasti  Ma questo implica che qualche volta i genitori debbano dire dei “no” alle richieste dei figli… Vediamo come possiamo dire di no alle richieste di cibo dei bambini, evitando in famiglia guerre e combattimenti riguardo al cibo.

Come fare per evitare combattimenti, guerre e salvaguardare un clima sereno in famiglia?

Il segreto per porre dei limiti alle richieste di cibo dei nostri bambini, non è essere insensibili a ciò che desiderano o imporre ordini, ma piuttosto diventare più efficaci attraverso una buona dose di empatia!

Prendi in considerazione questi due diversi modi di dire di no ad una richiesta di cibo di un bambino.

“Per la quarta volta ti dico di no! per favore non chiedermelo ancora! niente biscotti!”

• “lo so che vuoi i biscotti per mangiarli con il tuo amico, ma siamo troppo vicini all’ora di cena e non voglio che ti rovini l’appetito. In più stasera ci sarà proprio il tuo budino preferito come dessert!”

A quale di questi due modi di dire no un bambino risponderà in modo più collaborativo? Al secondo, ovviamente! Questa modalità di dire di “no” alle richieste di cibo dei bambini è quella che ha più probabilità di mantenere un un clima sereno!

E perché? Perché non soltanto in quel modo dimostriamo empatia verso le esigenze di nostro figlio, anche perché spieghiamo le ragioni che stanno dietro alla nostra decisione.

Quando i genitori ripetutamente dicono di no alle richieste di cibo, senza spiegarne il motivo e senza dire ai bambini quando potranno avere ciò che desiderano (o qualcosa di simile), questi si sentono frustrati e chiedono di più!

Con un approccio basato sull’empatia i bambini non prenderanno quello che gli stiamo dicendo come uno scontro e sarà più facile per loro accettarlo, anche se non gli piace, perché sentiranno che siamo dalla loro parte.

Realizzare il cambiamento verso una maggiore organizzazione

Rendere l’alimentazione dei bambini maggiormente strutturata richiede impegno, organizzazione e condivisione. I bambini dovranno sapere che oltre ai tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) saranno previsti degli spuntini (in numero diverso in base all’età e alle esigenze del bambino) e che non potranno esserci ulteriori spuntini tra i pasti principali e gli snack programmati.

A meno che non siano troppo piccoli per capire, è importante spiegare i cambiamenti, precisando che il genitore deciderà il cibo da portare il tavola, quando mangiarlo e dove, tenendo in considerazione anche le  loro preferenze. Ma saranno loro, invece, a decidere quanto e se mangiare oppure no.

Questo modo molto organizzato di rapportarsi ai pasti in famiglia è molto più simile ad una routine flessibile piuttosto che ad uno schema rigido ed immodificabile.
Infatti se, per esempio, un bambino durante il weekend si sveglia tardi o fa una colazione particolarmente abbondante è sensato saltare lo spuntino di metà mattina ed eventualmente anticipare il pranzo. Così come ad una festa di compleanno è giusto che i bambini  possano scegliere cosa mangiare esattamente come tutti gli altri.

Quando i bambini comprendono che ci sono tempi prestabiliti per mangiare, smettono di chiedere continuamente cibo ed imparano a gestire la loro fame. Questo porta pace e regolarità in casa, nella vita così come nell’alimentazione. 

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